Lo sbiancamento dentale è un trattamento estetico molto richiesto ed ha ormai assunto una notevole rilevanza sia in ambito domestico che in quello professionale. I denti bianchi e sani sono una delle caratteristiche estetiche più ambite e ricercate. Tuttavia è buona norma ricordare che, prima di intraprendere un trattamento sbiancante è necessario sottoporsi ad una visita dentistica per essere certi che non sussistano controindicazioni e problematiche come carie, ipersensibilità o malattie del cavo orale.

Ma che cos'è esattamente lo sbiancamento dentale?

Qualsiasi trattamento che porta i denti ad apparire più bianchi anche se spesso il raggiungimento del tanto desiderato candore non è semplice, su questo influiscono vari fattori come le caratteristiche genetiche, le cattive abitudini (fumo), il passare del tempo e l'assunzione di cibi o bevande particolari (caffè, liquori). Per riportare il colore dei denti al bianco e alla luminosità di un tempo è possibile scegliere tra diverse tipologie di trattamenti sbiancanti, rapidi e non invasivi.

Indicazioni: Prima di procedere con lo sbiancamento denti è opportuno distinguere tra discromie superficiali (eccessivo consumo di caffè o dal tabacco), oppure più o meno profonde (assunzione di alcuni tipi di farmaci). Inoltre, può essere effettuato sia su denti vitali che su denti che hanno perso di vitalità.

 

Tipi di Sbiancamento: può essere eseguito tramite sfregamento (sbiancamento meccanico), oppure con sostanze decoloranti (sbiancamento chimico). È sempre consigliato procedere rivolgendosi a studi professionali o centri specializzati per poi proseguire con trattamenti combinati ossia, "studio dentistico – casa” così da aiutare a mantenere il risultato ottenuto.

 

Sbiancamento professionale:

  1. Detartrasi professionale: solo dopo aver eseguito la detartrasi, è possibile procedere con il vero e proprio sbiancamento. Si tratta di un'accurata pulizia dentale che rimuove il tartaro, la placca ed eventuali pigmentazioni esterne, attraverso l'uso di un getto di aria, acqua e bicarbonato di sodio, erogato da uno specifico strumento direttamente sulla superficie dentale.
  2. Bleaching: è la tecnica professionale maggiormente utilizzata dagli studi dentistici, definita "sbiancamento dei denti alla poltrona"; sfrutta l'azione di agenti sbiancanti chimici ad alta concentrazione che possono essere o meno potenziati da specifiche lampade che ne favoriscono l'azione in profondità attraverso l’uso di gel a base di perossido di idrogeno al 38% (15’ – 2/4 applicazioni in più sedute) e gel a base di perossido di carbammide al 45% (mascherine lasciate in posa per 30’)
  3. Laser: In alcuni casi, l'azione degli agenti sbiancanti può essere potenziata attraverso l'uso di sorgenti luminose in cui è previsto l'uso di perossido d'idrogeno ad alte concentrazioni applicato sulla superficie dentale e irradiato con un laser ad una lunghezza d'onda ben precisa, il calore generato dall'irradiazione rilascia radicali liberi in grado di penetrare nella struttura del dente innescando all'interno del dente reazioni di ossidoriduzione che scompongono le molecole delle macchie in composti più piccoli, incolori e facilmente eliminabili. Dopo la seduta, è importante evitare per almeno 24 ore il fumo e l'assunzione di cibi e bevande coloranti.

Risultati: dipendono dalla concentrazione del principio attivo, dal suo tempo di posa sui denti ma in generale un intervento professionale garantisce il miglior risultato possibile senza effetti indesiderati grazie all’adeguata protezione delle gengive, lingua e labbra con presidi utili anche per aumentare il comfort della seduta.

Controindicazioni e costi: è sconsigliato ai ragazzi di età inferiore ai 14 anni e alle donne in gravidanza o in periodo di allattamento. La durata della singola seduta di bleaching attraverso l’uso di agenti sbiancanti potenziati da fonti luminose può variare dai 40 ai 60 minuti ed il costo, indicativamente, dai 300 ai 600 €.

Bleaching di denti non vitali: viene inserito il perossido d'idrogeno al 35% direttamente all'interno del dente che si vuole sbiancare, si effettua un'otturazione provvisoria, trascorsi due o tre giorni, il paziente deve recarsi nuovamente in ambulatorio dove l'odontoiatra verificherà il grado di sbiancamento ottenuto e valuterà la necessità di effettuare o meno un'ulteriore applicazione.

 

 

Sbiancamento domiciliare: è noto l’uso di prodotti dal costo contenuto, dai risultati inferiori e dai tempi lunghi. Uno dei metodi più diffusi consiste nell'impiego di dentifrici abrasivi, il cui utilizzo eccessivo o improprio può logorare lo smalto dentale, con ingiallimento dei denti e limitata rimozione delle macchie più superficiali.

 

 

 

 

 

Mascherine sbiancanti: in molti casi il dentista può realizzare delle mascherine personalizzate in silicone morbido nelle quali viene inserita la giusta quantità di sostanze sbiancanti in gel e si procede con l'applicazione sui denti con sedute variabili dai 30 minuti alle 4-8 ore (secondo le indicazioni del dentista) e ripetendo l'operazione per circa una settimana, si ottiene un ottimo effetto sbiancante. Generalmente, la durata dell'effetto è di circa 5-6 anni, ammesso che nel corso di questo periodo si effettuino richiami di breve durata.

 

 

 

 

Striscette sbiancanti: le "whitestrips", striscette adesive a base di agenti sbiancanti che aderiscono ai denti per 30 minuti, 2 volte al dì, per 14 giorni. Economico, pratico, con scarsa efficacia, tempi lunghi e risultati garantiti per pochi mesi.

 

 

 

 

 

Rimedi Fai da Te: da molti considerati innocui i "rimedi della nonna" (sfregamento di foglie di salvia fresche, polpa di fragole, o bucce di limone) presentano insidie legate alla loro acidità o al potere abrasivo ed è per questo motivo che è bene ricorrervi solo di rado

 


Se ti è piaciuto, condividi l'articolo!